Se non sei uno di quegli scrittori o aspiranti tali che se ne infischiano dei lettori, avrai sentito parlare del lettore ideale. In pratica, il tuo lettore di riferimento mentre scrivi. Un lettore che spesso è immaginario, etereo, a volte così tanto lontano e indefinito che il tuo libro finirà per piacere soltanto a te che l’hai scritto.
Ma c’è un altro lettore che interviene durante la stesura di una storia. E di questo lettore non parla mai nessuno. Io lo chiamo il lettore frenante.
Chi è il lettore frenante?
Il lettore frenante è quello che ci censura durante la scrittura. Quello che ci fa dire: “No, questo non lo posso scrivere perché poi mia mamma legge” o “se scrivo questa scena, la mia fidanzata crederà che mi riferisca a lei e si offenderà” o “se scrivo questa frase penseranno che sono un nazista, un insensibile, un interista”.
Ecco, tutto questo a chi scrive non fa bene. Eppure il lettore frenante spesso è molto più presente, concreto e grilloparlante del lettore ideale. Ti obbliga a non esagerare, a essere moderato e politicamente corretto, a non turbare nessuno per paura di finire alla gogna.
Risultato: nessuno si offenderà mai, i rapporti con la mamma e la fidanzata saranno salvi, non avrai hater sui social, ma solo perché quei pochi che ti leggeranno dimenticheranno in fretta ciò che hai scritto.

[Foto: Sincerely Media on Unsplash]

Sono nato a Torino nel 1977. Ho pubblicato il primo romanzo a ventitré anni e da allora il vizio della scrittura non mi ha più abbandonato. Fino a qui i romanzi sono sette: “Quelli di Goldrake” (Di Salvo, 2000), “Bambole cattive a Green Park” (Marsilio, 2003), “L’amore ci farà a pezzi” (Azimut, 2009; Clown Bianco, 2021), “Revolver” (BookSalad, 2013), “La parte sbagliata del paradiso” (Fernandel, 2014) e “Green Park Serenade” (Pendragon, 2016), “La vita sessuale delle sirene” (Clown Bianco, 2018). Nel 2007 ho fondato Las Vegas edizioni, di cui sono Sindaco, direttore editoriale, oscuro burocrate e facchino. Insegno Scrittura Creativa alla Scuola Internazionale di Comics di Torino. Nella prossima vita voglio essere l’ala destra della Juventus Football Club, nella precedente avrei voluto essere uno dei Beatles.
E normalmente ha anche la voce della persona che meno sopporti.
Eh. Purtroppo sì.