“Green park serenade” mi è sembrato soprattutto un romanzo tenero, sulla potenza dei ricordi, dell’amicizia e in generale dei sentimenti, condito da un’ironia leggera e spiccatamente legata ai capisaldi della generazione anni ’80-’90. Una riflessione sul cambiamento e sulla necessità di superare il passato facendoci pace e non lasciandolo interferire con il proprio presente.
Su Letture Metropolitane Flavia Capone ha recensito Green Park Serenade.

Green Park Serenade (Pendragon, 2016)

Sono nato a Torino nel 1977. Ho pubblicato il primo romanzo a ventitré anni e da allora il vizio della scrittura non mi ha più abbandonato. Fino a qui i romanzi sono sette: “Quelli di Goldrake” (Di Salvo, 2000), “Bambole cattive a Green Park” (Marsilio, 2003), “L’amore ci farà a pezzi” (Azimut, 2009; Clown Bianco, 2021), “Revolver” (BookSalad, 2013), “La parte sbagliata del paradiso” (Fernandel, 2014) e “Green Park Serenade” (Pendragon, 2016), “La vita sessuale delle sirene” (Clown Bianco, 2018). Nel 2007 ho fondato Las Vegas edizioni, di cui sono Sindaco, direttore editoriale, oscuro burocrate e facchino. Insegno Scrittura Creativa alla Scuola Internazionale di Comics di Torino. Nella prossima vita voglio essere l’ala destra della Juventus Football Club, nella precedente avrei voluto essere uno dei Beatles.
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