Dopo quindici anni i due superstiti e un altro ex compagno, sopravvissuto alla scuola, alla disillusione della perdita dell’innocenza e a una cena di classe, ossia quanto di più deprimente esista sulla faccia della terra, decidono di ripartire. Alla ricerca della verità. Di sé. Di quell’istante in cui crescere doveva essere la realizzazione di ogni promessa, e invece è risuonato cavo come il terreno di novembre al piè sonante, come lo schiocco di un bacio mai dato. Intenso.
Su Convenzionali Gabriele Ottaviani recensisce Green Park Serenade.
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